Il calcio a cinque è uno sport di squadra basato su un gioco molto veloce che richiede tecnica e precisione soprattutto in relazione agli spazi ridotti in cui vengono disputate le partite.
Le sfaccettature che rendono unica questa disciplina sportiva sono molteplici ma, da arbitro a livello regionale, tra queste sottolinerei l’ambiente familiare in cui si entra a far parte ogni volta che si va a vedere una partita. Ciò non vale solamente per giocatori e spettatori, ma anche per noi arbitri.
Essere arbitro di calcio a cinque significa mettere in gioco la propria personalità per confrontarsi con interlocutori sempre nuovi, continuare ad alimentare la passione di indossare la divisa, assistere allo spettacolo coinvolgente e rispettoso offerto dalle tifoserie. Ti induce a parlare di arbitraggio con la persona amata che, per amore, continua ad ascoltare i tuoi innumerevoli racconti e ormai conosce quasi meglio di te il regolamento. Ti porta, infine, al confronto con i Colleghi sul regolamento e sulla casistica, a chiamarli per sapere com’è andata la loro gara e a motivarsi a vicenda, a divertirsi in campo con la serietà che richiede l’indossare questa divisa.